• Durante la giornata di ricerca organizzata il 17 dicembre 2007 sotto l’egida dell’Ecole Doctorale «Langues, Lettres et Arts» i professori e dottorandi hanno tentato di chiarire in maniera pluridisciplinare una situazione paradossale : «tradurre l’intraducibile».
Alternando approcci teorici, analisi concrete e precise di molteplici lingue, i partecipanti all’evento hanno scelto di presentare il traduttore professionale come un mediatore linguistico, sociale e/o culturale.
Effettivamente, confrontato alle specificità di una lingua e alle differenze spesso incolmabili tra due culture, il traduttore sembra votato costantemente ad una difficile opera conciliazione linguistico/socio/culturale. Tuttavia, tale impegno, rappresentato sovente dall’adattazione, dalla riscrittura e dall’interpretazione dei testi sorgente, non è senza conseguenze nel testo finale. Gli esempi concreti presentati durante questo incontro tematico consentono di volgere uno sguardo critico sulle principali procedure di traduzione e ad identificare le molteplici strategie utilizzate dai traduttori per superare tali difficoltà.
Esempio 1:
La traduzione dei tempi nei romanzi di Gao Xingjian e di Mo Yan
Noël DUTRAIT
Come riuscire cercare di ovviare con dei palliativi l’assenza di marche temporali in un enunciato?
- Tramite il contesto (storico - biografico) e lo svolgimento del racconto in se;
- Tramite in tono generale insito nell’opera.
Ad ogni modo la scelta finale è del traduttore: a lui è assegnata sicuramente l’operazione più delicata...
Esempio 2:
Le prima traduzioni del Don Chisciotte: il lessico dell’invenzione
Laurie BRUN
«Tradurre l’intraducibile»: la nozione di ‘ingenio’ in Cervantes non puo’ essere assimilata agli spazi di intraducibiltà sporadica che farebbero della traduzione un’equivalenza senza identità completa, una corrispondenza senza un completo adeguamento; l' ‘ingenio’ è una nozione troppo mobile (infatti, designa sia il giudizio che l’elevata immaginazione) per rientrare nel quadro parodico che i traduttori desidererebbero: è necessario produrre un testo pittoresco con il rischio di semplificare il lato comico dell’autore spagnolo. La lettura di queste prime traduzioni è certamente vivace ma in essa vengono perse alcune sfumature e finezze testuali di enorme importanza.
Esempio 3 :
Prima e dopo Babele, l’intraducibile nell’opera di Primo Levi
Chiara MONTINI
La nozione dell’intraducibile supera l’idea di traduzione da una lingua ad un’altra lingua . A partire di questo concetto, l’articolo analizza l’opera di Levi come fosse un tentativo, in parte fallito, di tradurre l’esperienza indicibile di Auschwitz.